Urania 1437 - Distress by Greg Egan

Urania 1437 - Distress by Greg Egan

autore:Greg Egan
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: 1437
editore: FsBook mmiki
pubblicato: 2015-05-27T22:00:00+00:00


Quando Leopoldo Secondo sorgerà dalla tomba E dirà: “La coscienza mi rimorde, riprendete Tutto questo avorio non belga, questa gomma e quest’oro!”

Allora rinuncerò anch’io alle mie prede non africane E, poi, lascerò il calcolo sublime e tutti i suoi derivati A… non so a chi, perché Newton e Leibniz sono morti tutt’e due senza figli.

Risi. Mosala si limitò ad aggiungere: — Non ha idea di cosa provassi, nell’udire quell’unica voce sana in mezzo al clamore. Il riflusso tradizionalista e antiscientifico non ha colpito il Sudafrica fino agli anni Quaranta, ma quando lo colpì, molte persone della scena pubblica che avevano parlato fino ad allora in modo perfettamente sensato parvero cedere in un modo o nell’altro, finché la scienza divenne soltanto la “proprietà dell’Occidente”, che l’Africa non desiderava e di cui non aveva bisogno, oppure soltanto uno strumento di assimilazione culturale e di genocidio.

—Ed è stata usata esattamente così, in effetti.

Mosala mi guardò con irritazione.—Balle. Si è abusato della scienza per scopi di ogni genere, ma questo rende ancor più necessario dare il suo potere al maggior numero di persone possibile, e con tutta la rapidità possibile, invece di lasciarlo in mano a pochi. Non è una ragione per rifugiarsi nelle fantasticherie, per dire: “La conoscenza è un artefatto culturale, non c’è nulla di universalmente vero, solo il misticismo, l’offuscamento e l’ignoranza ci potranno salvare”.

Allungò le mani e fece finta di impadronirsi di una manciata di spazio.

— Non esiste un vuoto maschile o femminile—continuò. —Non c’è uno spazio-tempo del Belgio o dello Zaire. Abitare in questo universo non è una prerogativa culturale o una decisione sul proprio stile di vita. E io non ho bisogno di perdonare né di dimenticare alcun atto di schiavizzazione, di furto, imperialismo o patriarcato, per poter essere un fisico, o per poter affrontare l’argomento con gli strumenti intellettuali che mi occorrono. Ogni scienziato guarda dall’alto di una pila di morti e francamente non m’interessa il tipo di genitali che avevano quei morti, la lingua che parlavano o il colore della loro pelle.

Cercai di non sorridere: tutto quel materiale era ottimo. Non sapevo quali dei suoi slogan fossero sinceri e quali fossero una recita a soggetto, dove finissero le affermazioni telegeniche che le avevo chiesto e dove iniziassero le vere passioni di Mosala, ma forse non lo sapeva neppure lei.

Rimasi in silenzio per qualche istante. Il mio appunto successivo diceva: “Le voci su un’emigrazione?”. Era il momento adatto per parlarne, ma potevo cambiare l’ordine in sede di montaggio. Non volevo correre il rischio di rovinare l’intervista prima di avere registrato molto altro materiale.

Passai a un argomento più tranquillo. — So che preferisce non rivelare i particolari della sua teoria del tutto prima del suo intervento del diciotto, ma forse potrebbe darmi un’idea di massima della teoria, sulla base di quello che è già stato pubblicato.

Mosala si tranquillizzò visibilmente. —Vero. Anche se il principale motivo per cui non posso darle tutti i particolari è che io stessa non sono sicura di conoscerli. — E aggiunse, a mo’ di spiegazione:—Ho scelto la cornice matematica completa.



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